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Sommario e quadro della situazione, infezione da nuovo coronavirus, al 21 dicembre 2012 (OMS, adattato)

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  • Sommario e quadro della situazione, infezione da nuovo coronavirus, al 21 dicembre 2012 (OMS, adattato)

    [Fonte: Organizzazione Mondiale della Sanità, pagina originale in Inglese: (LINK). Testo tradotto e adattato.]
    Sommario e quadro della situazione, infezione da nuovo coronavirus, al 21 dicembre 2012



    Nel corso degli ultimi tre mesi l’OMS ha ricevuto notifica di nove casi di infezione umana causata da una nuova specie di coronavirus. I Coronavirus sono una grande famiglia di virus; le varie specie appartenenti a questa famiglia sono causa di infezione nell’animale e nell’uomo. Nell’uomo, le malattie di cui sono causa spaziano dal comune raffreddore alla Sindrome Respiratoria Acuta Severa (SARS), causata dal SARS CoV.

    Questo sommario fornisce le informazioni più recenti su tutti I casi riportati e I dettagli sulla missione OMS in Giordania che è stata completa nel periodo successivo l’ultimo aggiornamento web.

    Finora I casi confermati tramite analisi di laboratorio sono stati notificati dal Qatar (due casi), Arabia Saudita (cinque casi) e Giordania (due casi). Tutti I pazienti erano gravemente ammalati e cinque di essi sono deceduti.

    Cinque casi sono stati notificati complessivamente dall’Arabia Saudita. I primi due non sono epidemiologicamente connessi e risiedevano in due regioni distinte del Paese; uno di questi è deceduto. Tre casi addizionali sono invece connessi poichè sono avvenuti all’interno di una stessa famiglia convivente; due sono deceduti. Un altro membro di questa famiglia ha altresì sviluppato la malattia, con sintomi simili a quelli presentati dagli altri casi confermati. Questo individuo è guarito dalla malattia ed è risultato negativo alle analisi eseguite con metodica PCR per il virus.

    Due casi confermati sono stati notificati dalla Giordania. Entrambi hanno avuto esito fatale. I casi sono stati scoperti attraverso le analisi di laboratorio effettuate su campioni conservati e prelevati dai pazienti appartenenti a un cluster di polmonite fra il personale sanitario, avvenuto nell’aprile 2012.

    Nello scorso novembre, un gruppo di esperti, provenienti dal Quartier Generale OMS e dall’Ufficio Regionale per il Mediterraneo Orientale, è stato invitato in Giordania per valutare le misure di sorveglianza per le Infezioni Respiratorie Acute Severe (SARI) e le misure di controllo e prevenzione delle infezioni e per consentire l’analisi dell’epidemia dell’aprile 2012. La missione comprendeva la visita all’ospedale in cui si era verificata l’epidemia, delle interviste ai pazienti, famigliari e al personale oltre che la revisione delle cartelle cliniche. Oltre ai due casi confermati in precedenza, un certo numero di addetti e sanitari affetti da polmonite associati ai casi sono stati inclusi nella revisione e sono ora considerati casi probabili.



    Le principali conclusioni della missione sono:
    • Non si è potuto individuare il caso indice del cluster.
    • Tutti I pazienti presentavano una malattia respiratoria significativa, con I sintomi della polmonite. La malattia è risultata più lieve nei casi probabili non confermati. Uno dei pazienti considerato caso probabile ha presentato una sintomatologia tanto lieve da poter essere gestito presso il proprio domicilio e non ha richiesto il ricovero in ospedale.
    • Nessun paziente del cluster ha presentato insufficienza renale.
    • Uno dei pazienti affetto da polmonite è risultato anche essere affetto da pericardite. Questo caso ha avuto conferma di laboratorio ed è deceduto.
    • Un secondo caso ha sviluppato coagulazione intravascolare disseminata come complicanza dell’insufficienza respiratoria. Questo caso ha avuto conferma di laboratorio ed è deceduto.
    • Le modalità di esposizione rimangono incerte.
    • Fra I casi confermati e probabili non c’è storia di viaggi all’estero o contatti con animali.
    La maggior parte dei famigliari e dei colleghi che sono entrati in contatto ravvicinato con I casi probabili e confermati non ha sviluppato sintomi respiratori. Tuttavia, la comparsa di polmoniti in alcuni colleghi che avevano prestato cure ai casi e in almeno due famigliari con storia di contatti diretti con I casi aumenta il sospetto che una trasmissione interpersonale della malattia sia avvenuta. La possibilità di esposizione a una fonte comune non è stata esclusa in modo definitivo. Ulterori indagini attraverso studi sierologici (quando saranno disponibili) per la conferma dei casi addizionali potrà aiutare a determinare I tipi di esposizione che possono causare l’infezione.

    Al momento si ritiene quindi che questo nuovo virus possa causare una malattia respiratoria acuta e grave che si presenta come polmonite. I casi addizionali probabili non confermati in Giordania indicano come una presentazione lieve possa essere parte del quadro clinico associato a questa infezione. L’insufficienza renale acuta è comparsa in cinque su nove dei casi confermati ma non è stata l’elemento predominante del cluster giodanio. Inoltre, pericardite e coagulazione intravascolare disseminata sono state riportate in due casi confermati.

    L’OMS riconosce che l’emersione di un nuovo coronavirus in grado di causare una malattia grave è causa di preoccupazione alla luce dell’esperienza avuta con la SARS.

    Sebbene questo nuovo coronavirus sia lontanamente correlato al SARS CoV, I due virus ono diversi. In base alle informazioni disponibili, sembra che il nuovo virus non si trasmetta con facilità e in maniera sostenuta fra gli esseri umani, diversamente da quanto faceva il virus della SARS.

    L’OMS ha sorvegliato con attenzione la situazione sin dalla scoperta del primo caso e sta lavorando con I partner per assicurare che un grado elevato di preparazione sia raggiunto nel caso il nuovo virus fosse riconosciuto in grado di essere sufficientemente trasmissibile da causare epidemie in comunità.

    Molti virus sono capaci di una limitata trasmissione interumana quando si verifica un contatto ravvicinato, come all’interno di famiglie, ma non risultano abbastanza trasmissibili da causare più ampie epidemie in comunità.



    Le azioni intraprese dall’OMS in coordinamento con le autorità nazionali e I partner tecnici comprendono:
    • Le indagini sono in corso per identificare la fonte probabile di infezione e le vie di contagio e esposizione. I soggetti entrati in contatto ravvicinato con I casi confermati sono in via di identificazione e saranno sottoposti a sorveglianza.
    • Una guida provvisoria per la sorveglianza è stata aggiornata per assistere I medici a determinare quali pazienti dovranno essere sottoposti a test di laboratorio per la ricerca del nuovo coronavirus.
    • I saggi di laboratorio per il virus sono stati sviluppati. I reagenti e gli altri materiali necessari, cosiccome I protocolli, gli algoritmi e I servizi per I laboratori di riferimento sono disponibili. L’OMS ha attivato la sua rete di laboratori per l’assistenza nella diagnostica e in altri servizi. L’OMS ha pubblicato delle linee guida preliminari per la gestione del rischio biologico in laboratorio.
    • I tre paesi affetti hanno già ottenuto – o stanno per ottenere – la necessaria capacità per effettuate I test per la diagnosi del nuovo coronavirus presso I laboratori nazionali e hanno intensificato le attività di sorveglianza in accordo alle linee guida dell’OMS assieme agli altri Paesi dell’area.
    • L’OMS ha creato una pagina web relativa al nuovo cornavirus, con linee guida per la sorveglianza, il controllo delle infezioni, gestione del rischio biologico, I test di laboratorio ed è disponibile seguendo questo link: http://www.who.int/csr/disease/coronavirus_infections/en/index.html
    In base alla situazione attuale e alle informazioni disponibili:
    • L’OMS incoraggia tutti gli Stati Membri a continuare la sorveglianza per le infezioni respiratorie acute severe (SARI) e a valutare attentamente ogni quadro inusuale.
    • Inoltre, tutti quei pazienti che presentino delle polmoniti inesplicabili dovrebbero essere considerati per il test per la ricerca del nuovo coronavirus, specie per I soggetti residenti o con storia di viaggi nella Penisola Arabica e Paesi limitrofi. Ogni nuovo caso dovrebbe essere prontamente notificato alle autorità nazionali e all’OMS.
    • Nella raccolta dei campioni per I test, la priorità dovrebbe essere data ai prelievi dalle basse vie respiratorie (come lo sputo o l’aspirato tracheobronchiale (per I pazienti intubati)).
    • Inoltre, ogni cluster di casi di SARI o la comparsa di SARI fra il personale sanitario dovrebbe essere indagato approfonditamente, qualunque sia il luogo dove avviene. Queste indagini aiuteranno a determinare se il virus è distribuito in misura più estesa fra la popolazione umana oltre I tre paesi dove risiedevano I casi identificati finora.
    • Il personale sanitario dovrebbe essere stimolato ad aderire scrupolosamente alle misure precauzionali standard di controllo delle infezioni mentre gestisce qualunque paziente. La protezione nei confronti del particolato dovrebbe essere aggiunta alle precauzioni standard per ogni paziente che abbia o si sospetti sia affetto da una malattia respiratoria acuta, compresi I pazienti con sospetta infezione da nuovo coronavirus. La protezione nei confronti della trasmissione aerea dei patogeni dovrebbe esseere usata durante le procedure che possono generare aerosoli, come per esempio le intubazioni e gli interventi relativi. I dettagli sono disponibili sul sito citato sopra.
    • L’OMS non consiglia di attivare punti di screening alle frontiere riguardo questo evento, nè raccomanda l’adozione di misure restrittive ai viaggi o ai commerci.
    L’OMS continua a monitorare la situazione. A meno che nuove informazioni tali da modificare la valutazione complessiva sul virus e la malattia che esso causa pervengano all’OMS, il prossimo aggiornamento sarà pubblicato sul sito web nel corso della seconda settimana del 2013.
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