[Fonte: EpiCentro, pagina originale completa: (LINK). Adattato.]
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20 settembre 2012
La diffusione di batteri resistenti agli antibiotici
Dopo le emergenze di Staphilococcus aureus resistente alla meticillina e alle beta-lattamasi a spettro esteso (Esbl) nei Gram negativi, negli ultimi anni si stanno diffondendo anche batteri Gram-negativi appartenenti soprattutto alla famiglia degli Enterobatteri e alla specie Klebsiella pneumoniae, resistenti ai carbapenemi, farmaci fondamentali per la cura delle infezioni gravi causate da batteri multi-resistenti.
Paolo D?Ancona (Cnesps, Iss) commenta l?articolo di Eurosurveillance ?Carbapenem non-susceptible Klebsiella pneumoniae from Micronet network hospitals, Italy, 2009 to 2012? (volume 17, issue 33, 16 August 2012) sui trend temporali dei ceppi di Klebsiella pneumoniae non suscettibili ai carbapenemi presenti in campioni biologici, raccolti da 14 ospedali nel periodo compreso tra il 1 gennaio 2009 e il 30 aprile 2012 e raccolti dal sistema Micronet.
Per maggiori informazioni leggi l?approfondimento.
Klebsiella pneumoniae, l?articolo su Eurosurveillance
Tra giugno e dicembre 2011, nell?Ospedale civico di Palermo, sono stati identificati 58 isolati di Klebsella pneumoniae colistina resistente in 28 pazienti ricoverati presso la struttura.
I dati disponibili, presentati nell?articolo ?Ongoing spread of colistin-resistant Klebsiella pneumoniae in different wards of an acute general hospital, Italy, June to December 2011? (Eurorveillance Volume 17, Issue 33, 16 August 2012), indicano che in 52 isolati erano resistenti ai beta lattamici ai fluorochinoloni, al cotrimoxazolo, agli aminoglicosidi e alla colistina (10 sono invece risultati sensibili alla gentamicina) con la presenza di carbapenemasi.
Gli altri sei isolati avevano un profilo di resistenza diverso con sensibilit? ai carbapenemi.
La necessit? di utilizzare la colistina per il trattamento dei Gram negativi multiresistenti rende necessaria l?attuazione di misure di controllo rigorose, una maggiore consapevolezza sulle resistenze antibiotiche e l?igiene ambientale per ridurre il rischio di resistenza anche a questo antibiotico.
Per maggiori informazioni leggi l?articolo completo.
-La diffusione di batteri resistenti agli antibiotici
Dopo le emergenze di Staphilococcus aureus resistente alla meticillina e alle beta-lattamasi a spettro esteso (Esbl) nei Gram negativi, negli ultimi anni si stanno diffondendo anche batteri Gram-negativi appartenenti soprattutto alla famiglia degli Enterobatteri e alla specie Klebsiella pneumoniae, resistenti ai carbapenemi, farmaci fondamentali per la cura delle infezioni gravi causate da batteri multi-resistenti.
Paolo D?Ancona (Cnesps, Iss) commenta l?articolo di Eurosurveillance ?Carbapenem non-susceptible Klebsiella pneumoniae from Micronet network hospitals, Italy, 2009 to 2012? (volume 17, issue 33, 16 August 2012) sui trend temporali dei ceppi di Klebsiella pneumoniae non suscettibili ai carbapenemi presenti in campioni biologici, raccolti da 14 ospedali nel periodo compreso tra il 1 gennaio 2009 e il 30 aprile 2012 e raccolti dal sistema Micronet.
Per maggiori informazioni leggi l?approfondimento.
Klebsiella pneumoniae, l?articolo su Eurosurveillance
Tra giugno e dicembre 2011, nell?Ospedale civico di Palermo, sono stati identificati 58 isolati di Klebsella pneumoniae colistina resistente in 28 pazienti ricoverati presso la struttura.
I dati disponibili, presentati nell?articolo ?Ongoing spread of colistin-resistant Klebsiella pneumoniae in different wards of an acute general hospital, Italy, June to December 2011? (Eurorveillance Volume 17, Issue 33, 16 August 2012), indicano che in 52 isolati erano resistenti ai beta lattamici ai fluorochinoloni, al cotrimoxazolo, agli aminoglicosidi e alla colistina (10 sono invece risultati sensibili alla gentamicina) con la presenza di carbapenemasi.
Gli altri sei isolati avevano un profilo di resistenza diverso con sensibilit? ai carbapenemi.
La necessit? di utilizzare la colistina per il trattamento dei Gram negativi multiresistenti rende necessaria l?attuazione di misure di controllo rigorose, una maggiore consapevolezza sulle resistenze antibiotiche e l?igiene ambientale per ridurre il rischio di resistenza anche a questo antibiotico.
Per maggiori informazioni leggi l?articolo completo.
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