Nel sito dell' Istat Demo- Geodemo (http://demo.istat.it/) si possono ricavare interessanti dati sulla mortalità complessiva ( purtroppo non su quella divisa per fasce di età relativa ai mesi invernali degli anni dal 2003 al 2012.
Ho preso in considerazione i mesi che vanno da dicembre a marzo, che sono quelli in cui si sviluppa tradizionalmente la stagione influenzale.
Ebbene, la sorpresa ( ma in realtà non è propriamente così è che stagione appena trascorsa batte nettamente tutte quelle precedenti e le sopravanza di molto.
Ecco i numeri:
2002/03 162919 ( manca dicembre)
2003/04 200773
2004/05 219515
2005/06 199234
2006/07 199999
2007/08 212437
2008/09 217872
2009/10 209176
2010/11 214149
2011/12 232933
La stagione 2011/12 supera di più di 13000 unità il numero dei decessi della stagione peggiore, la 2004/05.
Questa è una sorpresa, ma in realtà è tale solo per chi non ha seguito gli avvenimenti della passata stagione da una prospettiva europea.
in Italia gli strumenti di indagine epidemiologica sono ancora fermi a quelli di 20-30 anni fa e si basano sulla sorveglianza delle ILI e dei casi gravi con conferma di laboratorio e non si fa ricorso a metodiche di sorveglianza rapida della mortalità che vengono adottate da molti paesi occidentali.
L' eccesso di mortalità della passata stagione è stato riscontrato in molti paesi europei e in parte si spiega con il fatto che dopo due stagioni consecutive in cui gli anziani sono stati in larga parte risparmiati dal virus pandemico H1N1, in virtù della loro memoria immunologica, sono stati esposti al rientrante virus H3N2 stagionale, nei confronti del quale non dispongono di difese adeguate. (http://ecdc.europa.eu/en/publication...assessment.pdf).
Ma vi sembra possibile che paesi come il Portogallo, che certo non è più progredito del nostro, sia stato in grado di documentare nella passata stagione 2011-12 un importante aumento di mortalità che ha riguardato la popolazione anziana (http://www.insa.pt/sites/INSA/Portug...ipe2.pdf?cpp=1), mentre da noi questo stesso andamento si poteva solo ipotizzare sulla base degli articoli dei giornali, di cui abbiamo riferito sulle pagine di questo forum, che riferivano di pronto soccorso saturi di anziani e dei numerosi necrologi pubblicati relativi a persone in età avanzata?
Adesso arriva la conferma, certificata da dati Istat, ma questi dati giacciono però nascosti nelle pagine del sito istituzionale, per la cui analisi bisognerà aspettare ancora diverso tempo.
Analizzando l' andamento mensile, si scopre che febbraio con 62535 morti è stato il mese più colpito e qui può aver giocato un ruolo l' ondata di freddo che ha investito il paese nelle prime due settimane del mese, ma anche dicembre, gennaio e marzo hanno fatto registrare punte elevatissime, se confrontate con gli anni precedenti.
In particolare nelle due stagioni precedenti i decessi sono stati molto più bassi e questo può supportare la tesi che gli anziani, che sono coloro che numericamente incidono maggiormente sulle cifre della mortalità, siano quelli che hanno determinato questo aumento considerevole e che in gran parte ciò sia da attribuire al ritorno del virus H3N2.
Ho preso in considerazione i mesi che vanno da dicembre a marzo, che sono quelli in cui si sviluppa tradizionalmente la stagione influenzale.
Ebbene, la sorpresa ( ma in realtà non è propriamente così è che stagione appena trascorsa batte nettamente tutte quelle precedenti e le sopravanza di molto.
Ecco i numeri:
2002/03 162919 ( manca dicembre)
2003/04 200773
2004/05 219515
2005/06 199234
2006/07 199999
2007/08 212437
2008/09 217872
2009/10 209176
2010/11 214149
2011/12 232933
La stagione 2011/12 supera di più di 13000 unità il numero dei decessi della stagione peggiore, la 2004/05.
Questa è una sorpresa, ma in realtà è tale solo per chi non ha seguito gli avvenimenti della passata stagione da una prospettiva europea.
in Italia gli strumenti di indagine epidemiologica sono ancora fermi a quelli di 20-30 anni fa e si basano sulla sorveglianza delle ILI e dei casi gravi con conferma di laboratorio e non si fa ricorso a metodiche di sorveglianza rapida della mortalità che vengono adottate da molti paesi occidentali.
L' eccesso di mortalità della passata stagione è stato riscontrato in molti paesi europei e in parte si spiega con il fatto che dopo due stagioni consecutive in cui gli anziani sono stati in larga parte risparmiati dal virus pandemico H1N1, in virtù della loro memoria immunologica, sono stati esposti al rientrante virus H3N2 stagionale, nei confronti del quale non dispongono di difese adeguate. (http://ecdc.europa.eu/en/publication...assessment.pdf).
Ma vi sembra possibile che paesi come il Portogallo, che certo non è più progredito del nostro, sia stato in grado di documentare nella passata stagione 2011-12 un importante aumento di mortalità che ha riguardato la popolazione anziana (http://www.insa.pt/sites/INSA/Portug...ipe2.pdf?cpp=1), mentre da noi questo stesso andamento si poteva solo ipotizzare sulla base degli articoli dei giornali, di cui abbiamo riferito sulle pagine di questo forum, che riferivano di pronto soccorso saturi di anziani e dei numerosi necrologi pubblicati relativi a persone in età avanzata?
Adesso arriva la conferma, certificata da dati Istat, ma questi dati giacciono però nascosti nelle pagine del sito istituzionale, per la cui analisi bisognerà aspettare ancora diverso tempo.
Analizzando l' andamento mensile, si scopre che febbraio con 62535 morti è stato il mese più colpito e qui può aver giocato un ruolo l' ondata di freddo che ha investito il paese nelle prime due settimane del mese, ma anche dicembre, gennaio e marzo hanno fatto registrare punte elevatissime, se confrontate con gli anni precedenti.
In particolare nelle due stagioni precedenti i decessi sono stati molto più bassi e questo può supportare la tesi che gli anziani, che sono coloro che numericamente incidono maggiormente sulle cifre della mortalità, siano quelli che hanno determinato questo aumento considerevole e che in gran parte ciò sia da attribuire al ritorno del virus H3N2.
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