Announcement

Collapse
No announcement yet.

Ambiente e salute a Taranto: evidenze disponibili e indicazioni di sanit? pubblica (Min. Salute, 22 ottobre 2012, adattato)

Collapse
X
 
  • Filter
  • Time
  • Show
Clear All
new posts

  • Ambiente e salute a Taranto: evidenze disponibili e indicazioni di sanit? pubblica (Min. Salute, 22 ottobre 2012, adattato)

    [Fonte: Ministero della Salute, documento PDF completo: (LINK). Presentazione ed estratto, adattato.]


    Ambiente e salute a Taranto: evidenze disponibili e indicazioni di sanit? pubblica


    A cura di: Pietro Comba(1), Susanna Conti(2), Ivano Iavarone(1), Giovanni Marsili(1), Loredana Musmeci(1), Roberta Pirastu(3)

    (1) Dipartimento Ambiente e Connessa Prevenzione Primaria dell?Istituto Superiore di Sanit? (ISS); (2) Ufficio di Statistica dell?ISS, Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute; (3) Dipartimento di Biologia e Biotecnologie Charles Darwin, Sapienza Universit? di Roma



    1. Presentazione del Rapporto

    Pietro Comba1, Susanna Conti2, Ivano Iavarone1, Giovanni Marsili1, Loredana Musmeci1, Roberta Pirastu3; 1 Dipartimento Ambiente e Connessa Prevenzione Primaria dell?Istituto Superiore di Sanit? (ISS), 2 Ufficio di Statistica dell?ISS, Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute, 3 Dipartimento di Biologia e Biotecnologie Charles Darwin, Sapienza Universit? di Roma



    Obiettivo del presente contributo ? fornire un quadro delle evidenze scientifiche oggi disponibili sull'impatto sulla salute dell'inquinamento prodotto dal polo industriale di Taranto. A questo fine sono stati in primo luogo presi in esame dati correnti di mortalit? per causa nei comuni di Taranto e Statte (che costituiscono il Sito di Interesse Nazionale per le bonifiche definito dal D.M. 10 gennaio 2000 ) utilizzando la metodologia del Progetto SENTIERI, relativa ai periodi 1995-2002 (Pirastu et al, 2011) e 2003-2009 (estensione dello studio); sempre utilizzando i dati di mortalit?, sono inoltre stati studiati i trend temporali nel periodo dal 1980-2008 per il SIN di Taranto, confrontato con la Regione Puglia e l'Italia. Grazie ad una collaborazione con il Registro Tumori Puglia-Asl di Taranto ? stato inoltre possibile analizzare l'incidenza delle patologie neoplastiche nel periodo 2006-2007. Un esame dei dati forniti dalle fonti qui citate, integrato dalla revisione di studi effettuati da altri Autori, ha consentito di valutare in modo pi? approfondito il tema della salute in et? pediatrica. Sono stati infine esaminati i dati relativi all'andamento temporale di alcuni indicatori di qualit? dell?aria predittivi del rischio sanitario, ed i primi risultati di uno studio esplorativo di biomonitoraggio umano.

    Sulla base dell'esame dell'insieme delle evidenze qui considerate, ? stato possibile formulare alcune raccomandazioni inerenti interventi di sanit? pubblica e ulteriori indagini.



    2. Precedenti studi nell?area di esame

    Ivano Iavarone1, Roberta Pirastu2, Amerigo Zona1; 1 Dipartimento Ambiente e Connessa Prevenzione Primaria dell?Istituto Superiore di Sanit? (ISS), 2 Dipartimento di Biologia e Biotecnologie Charles Darwin, Sapienza Universit? di Roma



    Studi di monitoraggio ambientale e misure delle emissioni industriali hanno evidenziato nell?area di Taranto un quadro di inquinamento ambientale diffuso con un contributo rilevante del polo industriale cittadino, in particolare il complesso dell?acciaieria, sui livelli ambientali di inquinanti di interesse sanitario.(1,2,3,4,5,6,7,8,9,10,11,12,13,14,15) Relazioni e documenti dell?ARPA Puglia presentano dati di misure effettuate ai camini e misure ambientali.(16,17,18,19,20,21,22) Campagne di monitoraggio della ASL di Taranto hanno segnalato una importante contaminazione della catena trofica da composti organoalogenati in alcune aziende zootecniche del comune e della provincia di Taranto.(23)

    Due studi caso-controllo condotti a Taranto sembrano avvalorare l?ipotesi di un ruolo eziologico delle esposizioni ambientali a cancerogeni inalabili sulle neoplasie dell?apparato respiratorio; ? presente un trend del rischio di tumore polmonare e della pleura in funzione della distanza della residenza dalla maggior parte dei siti di emissione considerati (compresi l?acciaieria e i cantieri navali),(24,25) confermato anche quando si tiene conto delle esposizioni lavorative.(25) La popolazione di Taranto, insieme a quella delle altre principali citt? italiane, ? stata oggetto di diversi studi epidemiologici multicentrici e di impatto sanitario, che hanno documentato il ruolo dell?inquinamento atmosferico sull?incremento di effetti a breve e a lungo termine, quali in particolare la mortalit? e la morbosit? per malattie cardiache e respiratorie nelle popolazioni residenti, sia adulti che bambini.(26-28)

    L?area costituita dai comuni di Taranto(allora comprendenti l?attuale Statte), Massafra, Crispiano e Montemesola, in quanto area ad elevato rischio di crisi ambientale, ? stata oggetto di due studi di mortalit? residenziale. Il primo studio (1980-1987)(29) ha evidenziato che il quadro di mortalit? del comune di Taranto suggeriva la presenza di fattori di inquinamento ambientale diffusi, in particolare amianto, ed una rilevante esposizione della popolazione maschile ad agenti di rischio di origine occupazionale. Il secondo studio,(30) nei comuni dell?area (1990-1994), ha mostrato eccessi per numerose cause di morte sia tra gli uomini che tra le donne, suggerendo cos? un ruolo delle esposizioni ambientali. Le analisi di eterogeneit? spaziale per comune, hanno indicato, inoltre, che molti degli eccessi di rischio relativi all?intera area erano presenti anche nel solo comune di Taranto, confermando l?ipotesi di un rischio sanitario di origine industriale. L?analisi temporale della mortalit? sui periodi 1981-84, 1985-89 e 1990-94, ha mostrato un gradiente di crescita per tutti i tumori e i tumori polmonari in entrambi i generi, e per il tumore della mammella e le malattie dell?apparato respiratorio tra le donne.

    Lo studio di Vigotti et al(24) analizza il profilo di mortalit? per causa nella popolazione di Taranto e Statte (1970-74, 1981-89 e 1990-99 dati ISTAT e 1998-2004 dati ASL). I risultati mostrano un andamento crescente dei rischi di mortalit? per cause di morte associate tipicamente ad esposizioni di tipo occupazionale e un aumento di mortalit? per patologie potenzialmente legate anche a probabili esposizioni residenziali, che aumentano anche tra le donne.

    Uno studio geografico(31) ha analizzato l?incidenza di alcune sedi tumorali nei 29 comuni della provincia di Taranto (1999-2001). I risultati, corretti per indice di deprivazione socioeconomica, confermano l?evidenza di precedenti studi di mortalit? di un aumento di rischio nell?area di Taranto per i tumori del polmone, pleura e vescica tra gli uomini. Lo studio evidenzia anche eccessi significativi di linfomi non-Hodgkin tra gli uomini a Taranto e tra le donne a Pulsano, e un incremento di rischio di leucemie tra le donne a Statte.

    Un recente studio,(32) sull?incidenza del tumore al polmone (TP) nei diversi quartieri di Taranto, basata sull?analisi geografica dei dati del Registro Tumori Jonico-Salentino (1999 ? 2001), conferma l?associazione tra condizione socio-economica pi? deprivata e un?aumentata incidenza di tumore del polmone.

    Un?analisi geografica della mortalit? tumorale nel periodo 2000-2004 nelle cinque province pugliesi(33) basata sui dati del registro regionale delle cause di morte nominative, ha mostrato che nella citt? di Taranto e nel gruppo di comuni circostanti il polo industriale, ? presente un eccesso per tutti i tumori tra il 10% e il 13% in entrambi i generi. Per il tumore del polmone l?eccesso varia dal 28% tra gli uomini al 33% tra le donne nella citt? di Taranto e dal 26% tra gli uomini al 32% tra le donne nei comuni circostanti il polo industriale. Per il tumore della pleura, nella citt? di Taranto e nei comuni adiacenti al polo industriale, gli eccessi sono del 350% tra gli uomini e oltre 200% tra le donne. Nella citt? di Taranto la mortalit? osservata ? superiore all?attesa per i tumori del pancreas, della mammella e della vescica. Nei comuni pi? vicini all?area industriale viene misurato un eccesso per la maggior parte delle sedi tumorali analizzate.

    Il recente studio di coorte di Mataloni et al.(34) ? stato condotto su mandato del GIP del tribunale di Taranto, con lo scopo di valutare la mortalit? ed i ricoveri ospedalieri dei soggetti residenti nei quartieri dei Comuni di Taranto, Massafra e Statte, tenendo conto della deprivazione socioeconomica.

    La coorte, composta dai residenti al 1 gennaio 1998 e da coloro che successivamente sono divenuti residenti nell?area studiata sino al 31 dicembre 2010, ? stata costruita in collaborazione con le Anagrafi comunali coinvolte. L?indirizzo di residenza di ogni soggetto all?ingresso nella coorte, ? stato geocodificato, e ad ognuno ? stata attribuita la sezione di censimento di residenza all?inizio del periodo in studio. Le esposizioni definite sulla base del quartiere di residenza, e dall?indice di livello socioeconomico ad esso attribuito.

    Gli archivi anagrafici hanno permesso l?accertamento dello stato in vita dei soggetti, per coloro che sono risultati deceduti la causa di morte ? stata identificata con una procedura di record linkage con il Registro nominativo delle cause di morte della ASL di Taranto. I dati sui ricoveri ospedalieri sono stati ottenuti attraverso l?archivio dei ricoveri ospedalieri, prendendo in considerazione la diagnosi principale e, nel caso di ricoveri ripetuti dello stesso soggetto per la medesima patologia, solo il primo ricovero.

    I tassi di mortalit? e tassi di ricovero sono stati standardizzati con il metodo diretto, usando come popolazione standard la popolazione italiana al 1991 (per 100.000 abitanti), per quartiere di residenza, standardizzati per et?. Sono state arruolate 321.356 persone (157.031 maschi, 164.325 femmine).

    In entrambi i generi la valutazione dell?associazione fra stato socioeconomico e mortalit? ha mostrato una differenza importante per la mortalit? totale, cardiovascolare, respiratoria e malattie dell?apparato digerente, con eccessi nelle classi pi? svantaggiate. Sono state riscontrate differenze per tutti i tumori negli uomini, in particolare per alcune sedi (stomaco, laringe, polmone e vescica). L?analisi dell?associazione tra stato socioeconomico e ricoveri ha confermato in linea generale quanto evidenziato dalla mortalit?.

    L?associazione tra quartiere di residenza e mortalit? ? stata studiata confrontando i quartieri Tamburi, Borgo, Paolo VI e del Comune di Statte, con i dati degli altri quartieri di Taranto nel loro insieme e nel Comune di Massafra, ritenendo a priori che I primi, situati vicino all?area industriale presentino un livello di inquinamento atmosferico maggiore. I primi, tenuto conto della deprivazione, hanno mostrato una mortalit? totale pi? elevata in entrambi i generi rispetto al riferimento. Nel quartiere Paolo VI, per il genere maschile, sono stati identificati eccessi rilevanti per tumori maligni (ed in particolare per pancreas e polmone), malattie cardiovascolari, respiratorie e dell?apparato digerente. Nel quartiere Tamburi per il genere maschile ? risultato un eccesso di tumori maligni (prostata ad esempio) e di malattie cardiovascolari (infarto del miocardio). Nelle donne del quartiere Paolo VI, gli eccessi sono emersi per le patologie tumorali, in particolare del fegato, malattie cardiovascolari e dell?apparato digerente. Eccessi per cause cardiovascolari e malattie renali sono risultati elevati nelle donne residenti nel quartiere Tamburi.

    L?analisi di mortalit? ha confermato in larga parte quanto emerso nello studio dei ricoveri ospedalieri, ed ha indicato nei quartieri Tamburi e Paolo VI le aree nelle quali lo stato di salute ? pi? compromesso.

    Nel Sito di Interesse Nazionale di Taranto, costituito dai comuni di Taranto e Statte, non risulta la pubblicazione di studi epidemiologici analitici (caso-controllo, coorte) sullo stato di salute dei lavoratori in servizio presso le aziende operanti nel polo industriale.35

    Uno studio trasversale(36) sull?esposizione professionale ad idrocarburi policiclici aromatici (IPA) di 355 lavoratori (impiegati nelle operazioni di manutenzione e nelle ditte di pulizia) della cokeria delle acciaierie ILVA di Taranto. ha evidenziato livelli urinari di 1-idrossipirene (1-OHP, biomarcatore della dose interna di IPA) significativamente pi? elevati nel gruppo di lavoratori addetti alla manutenzione. Nessuna differenza ? stata osservata in relazione alle abitudini al fumo. Lo studio ha mostrato che il 25% dei lavoratori presentava livelli superiori al proposto valore guida limite di 2,3 microMol/Molcreat.



    2.1.Bibliografia

    1. Viviano G, Ziemacki G, Settimo G et al. Air quality assessment in an urban-industrial area: the Taranto case study. EpidemiolPrev 2005; 29; (5-6 Suppl); 45-9.
    2. Giua R, Spartera M, Viviano G, Ziemacki G, Carbotti G. Cancer risk for coke-oven workers in the Taranto steel plant. EpidemiolPrev 2005; 29; (5-6 Suppl); 42-4.
    3. Primerano R, Liberti L, Notarnicola M et al. Monitoraggio della qualit? dell?aria: episodi acuti di inquinamento da fonti industriali nell?area di Taranto. Atti Seminari di Ecomondo. Vol. 2. pp. 341-349. Maggioli Editore, 2006.
    4. Liberti L, Notarnicola M, Primerano R, Vitucci G. Air pollution from a large steelfactory: toxiccontaminants from coke-ovenplants. In Air Pollution XII. Brebbia CA (ed) Southampton (GB), WIT Press, 2004.
    5. Liberti L, Notarnicola M, Primerano R, Zannetti P. Air pollution from a large steel factory: polycyclic aromatic hydrocarbon emissions from coke-oven batteries. J Air Waste ManagAssoc 2006; 56; 255-60.
    6. Bruno P, Caselli M, de Gennaro G, Traini A. Source apportionment of gaseous atmospheric pollutants by means of an absolute principal component scores (APCS) receptor model. Fresenius J Anal Chem 2001; 371; 1119-23.
    7. Bruno P, Caselli M, de Gennaro G, Tutino M. Determination of polycyclic aromatic hydrocarbons (PAHs) in particulate matter collected with low volume samplers. Talanta 2007; 72; 1357-61.
    8. Di Filippo P, Riccardi C, Incoronato F, Pomata D, Spicaglia S, Cecinato A. Inquinamento atmosferico nella citt? di Taranto: una realt? ad alto impatto industriale. In Tematiche ambientali 2005 ? Congresso seriale ? Inquinamento atmosferico e salute. Atti, n. 20. Udine, 5-6 Dicembre 2005.
    9. Rotatori M, Di Filippo P, Guerriero G, Cecinato A. PCB, PCDD e PCDF nel particolato atmosferico di Taranto e Provincia. Atti del Workshop nazionale ISPESL su Sicurezza, Salute e Ambiente come fattori competitivi per le moderne aree industriali. Poster. Lecce, 19 maggio 2006.
    10. Di Leo A, Cardellicchio N, Giandomenico S, Spada L. Mercury and methylmercurycontamination in Mytilusgalloprovincialis from Taranto Gulf (Ionian Sea, Southern Italy): riskevaluation for consumers. Food ChemToxicol 2010; 48; 3131-6.
    11. Storelli MM, Marcotrigiano GO. Polycyclic aromatic hydrocarbons in mussels (Mytilusgalloprovincialis) from the Ionian Sea, Italy. J Food Prot 2001; 64; 405-9.
    12. Storelli MM, Marcotrigiano GO. Bioindicator organisms: heavy metal pollution evaluation in the Ionian Sea (Mediterranean Sea--Italy). Environ Monit Assess 2005; 102; 159-66.
    13. Ferri GM, Gallo A, Sumerano M et al. Exposure to PAHs, urinary 1-pyrenol and DNA adducts in samples from a population living at different distances from a steel plant. G Ital Med LavErgon 2003; 25; (Suppl3); 32-4.
    14. Gigante MR, Antelmi A, Iavicoli S et al. Evaluation of the role of occupational and environmental exposure to inorganic arsenic in the urinary excretion of the metal: preliminary data. G ItalMedLav Ergon 2006; 28; 199-201.
    15. Buccolieri A, Buccolieri G, Cardellicchio N et al. Distribution and speciation of metals in surface sediments of Taranto [corrected] gulf (Ionian Sea, Southern Italy). AnnChim 2004; 94; 469-78.
    16. ARPA Puglia 2007. Relazione sullo Stato dell?Ambiente 2007. https://arpapuglia.box.net/shared/omqa7jp6io (ultima consultazione 24 giugno 2011).
    17. ARPA Puglia 2008. Relazione sullo Stato dell?Ambiente 2008. https://arpapuglia.box.net/shared/itzdpqkxlh (ultima consultazione 24 giugno 2011).
    18. ARPA Puglia 2008. Criticit? ambientali nell?area industriale di Taranto e Statte con particolare riferimento alla problematica delle emissioni e della qualit? dell?aria. Relazione alla V Commissione del Consiglio della Regione Puglia del 19 Novembre 2008. http://www.arpa.puglia.it/web/guest/aria_news?p_p_id=101_INSTANCE_nnCi&p_p_lifecycle=0 &p_p_state=normal&p_p_mode=view&p_p_col_id=colu mn-1&p_p_col_pos=2&p_p_col_count=3&_101_INSTANCE_nnCi _advancedSearch=false&_101_INSTANCE_nnCi_andOperat or=true&cur=8 (ultima consultazione 24 giugno 2011).
    19. ARPA Puglia 2008. Analisi effettuate, criticit? riscontrate e necessit? di nuove analisi nell?area di Taranto e Statte. Relazione Tecnica. Bari, 16 settembre 2008. http://www.arpa.puglia.it/c/document_library/get_file?uuid=d36805c1-59a9-45a6-aee1-76ca4d95cc20&groupId=13879 (ultima consultazione 24 giugno 2011).
    20. Arpa Puglia 2009. ARPA Puglia - Agenzia Regionale per la Prevenzione e la Protezione dell?ambiente in Puglia."Le emissioni industriali in Puglia". Rapporto sulle emissioni in atmosfera dei complessi IPPC. AUTORI Roberto Giua, Stefano Spagnolo, Andrea Potenza. Direzione Scientifica ARPA Puglia. http://www.arpa.puglia.it/c/document_library/get_file?uuid=055db8c7-b1b1-416b-84b5-01defc2a6e05&groupId=10125 (ultima consultazione 24 giugno 2011).
    21. ARPA Puglia 2009. Relazione sui Dati Ambientali dell'Area di Taranto, 08/09/2009. http://www.arpa.puglia.it/web/guest/rapporti (ultima consultazione il 24 giugno 2011).
    22. ARPA Puglia 2010. Relazione tecnica preliminare sul benzo(a)pirene aerodisperso a Taranto, 4/06/2010. http://www.arpa.puglia.it/web/guest/rapporti (ultima consultazione 24 giugno 2011).
    23. Iavarone I, Castellano G, Martinelli W, Lerna A, Suma G, Conversano M. Ecological and human biomonitoring in Taranto, an Italiancontaminated site. ISEE 21st Annual Conference. Poster presentation. ISEE-0518. Dublin, Ireland, August 25-29, 2009.
    24. Vigotti MA, Cavone D, Bruni A, Minerba S, Conversano M. Analisi di mortalit? in un sito con sorgenti localizzate: il caso di Taranto. In Comba P, Bianchi F, Iavarone I, Pirastu R (eds). Impatto sulla salute dei siti inquinati: metodi e strumenti per la ricerca e le valutazioni. Rapporti ISTISAN (07/50). Roma, Istituto Superiore di Sanit?, 2007, pp.155-165
    25. Marinaccio A, Belli S, Binazzi A et al. Residential proximity to industrial sites in the area of Taranto (Southern Italy). A case-control cancer incidence study. Ann Ist Super Sanit?. 2011;47(2):192-9
    26. Biggeri A, Bellini P, Terracini B. Meta-analysis of the Italian studies on short-term effects of air pollution-MISA 1996-2002. EpidemiolPrev 2004; 4-5 (Suppl.): 1-100.
    27. Martuzzi M, Mitis F, Iavarone I, Serinelli M. Health impact of PM10 and ozone in 13 Italian cities. World Health Organization ? Regional Office for Europe. Copenhagen 2006 (E88700). www.euro.who.int/document/e88700.pdf (ultimaconsultazione 1 agosto 2011).
    28. Berti G, Galassi C, Faustini A, Forastiere F. EPIAIR Project. Air pollution and health: epidemiological surveillance and prevention. EpidemiolPrev 2009; 5-6 (Suppl. 1): 1-143.
    29. Organizzazione mondiale della sanit?, Centro europeo ambiente e salute. Divisione di Roma. Le aree ad elevato rischio di crisi ambientale. In: Bertollini R, Faberi M, Di Tanno N (eds). Ambiente e salute in Italia. Il Pensiero Scientifico editore, Roma 1997.
    30. Martuzzi M, Mitis F, Biggeri A, Terracini B, Bertollini R. Environment and health status of the population in areas with high risk of environmental crisis in Italy. EpidemiolPrev 2002; 6 (Suppl.): 1-53.
    31. Graziano G, BilanciaM, Bisceglia L, de Nichilo G, Pollice A, Assennato G. Statistical analysis of the incidence of some cancers in the province of Taranto 1999-2001. EpidemiolPrev 2009; 33: 37-44.
    32. Bruni A. L?incidenza del tumore al polmone nei diversi quartieri della citt? di Taranto: una analisi basata geografica dei dati del Registro Tumori Jonico Salentino per il periodo 1999- 2001. Tesi di master universitario di II? livello in epidemiologia. Universit? degli studi di Torino e Fondazione ISI, Gennaio 2009.
    33. Martinelli D, Mincuzzi A, Minerba S et al. Malignant cancer mortality in Province of Taranto (Italy). Geographic analysis in an area of high environmental risk. J Prev Med Hyg 2009; 50: 181-90.
    34. Mataloni F, Stafoggia M, Alessandrini E, Triassi M, Biggeri A, Forastiere F. Studio di coorte sulla mortalit? e morbosit? nell?area di Taranto. EpidemPrev 2012;36(5):237
    35. Pirastu R, Ancona C, Iavarone I, Mitis F, Zona A, Comba P, SENTIERI Work Group. SENTIERI Project. Mortality study of residents in Italian polluted sites: evaluation of the epidemiological evidence. EpidemiolPrev 2010; 34; 5-6 (Suppl. 3): 1-96.
    36. Bisceglia L, de Nichilo G, Elia G et al. Assessment of occupational exposure to PAH in cokeoven workers of Taranto steel plant through biological monitoring. EpidemiolPrev 2005; 5-6 (Suppl.):37-41.



    3. Il Progetto SENTIERI: Aggiornamento

    Pietro Comba1, Susanna Conti2, Marco De Santis1, Ivano Iavarone1, Valerio Manno2, Giada Minelli2, Roberta Pirastu3, Amerigo Zona1; 1 Dipartimento Ambiente e Connessa Prevenzione Primaria dell?Istituto Superiore di Sanit? (ISS), 2 Ufficio di Statistica dell?ISS, Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute, 3 Dipartimento di Biologia e Biotecnologie Charles Darwin, Sapienza Universit? di Roma



    3.1. Introduzione

    SENTIERI ha analizzato la mortalit? a livello comunale per 63 cause singole o gruppi di cause in 44 dei 57 Siti di Interesse Nazionale per le bonifiche (SIN) riconosciuti alla data del giugno 2010. La scelta delle cause ? stata fatta sulla base dei risultati di precedenti indagini italiane nelle aree a rischio e delle pi? recenti evidenze epidemiologiche sugli effetti delle fonti di esposizioni ambientali identificate in SENTIERI.(1) I SIN inclusi nell?analisi sono 44, cio? quelli costituiti da uno o pi? comuni (escludendo quelli costituiti da quartieri o porzioni di comuni di elevate dimensioni) nonch? quelli nei quali l'area inquinata risulta lontana dalla zona abitata. Tale scelta era obbligata dato che la mortalit? da fonte ISTAT ? resa disponibile all?Ufficio di Statistica dell?ISS solo su base comunale. Per la ricostruzione delle popolazioni dei comuni di Taranto e Statte (che compongono il SIN di Taranto) si rinvia all?Appendice Tecnica (11.2).

    L?analisi qui riportata riguarda il periodo 1995-2002(1) e la successiva finestra temporale 2003 e 2006-2009 (da qui in poi 2003-2009, anche se permane un debito conoscitivo sul biennio 2004-2005, i cui dati non sono stati sinora codificati dall? ISTAT). Tale distinzione ? dovuta al fatto che all? avvio del Progetto SENTIERI, nel 2007 erano disponibili i dati 1995-2002 e solo successivamente sono stati resi disponibili dall?ISTAT i dati di mortalit? relativi agli anni 2003 e 2006-2009. Specifichiamo che di regola I risultati da fonte ISTAT vengono presentati per le cause di morte con almeno tre decessi, mentre nell?analisi di aggiornamento sono presentati anche i risultati con un numero di decessi inferiore od uguale a tre, in considerazione della necessit? di fornire il massimo dettaglio dell?informazione, anteponendo in questa sede l?esigenza della esaustivit? alla, peraltro, doverosa istanza della riservatezza dei dati.

    Precisiamo che nel nostro Paese, a partire dal 2003, la codifica delle cause di morte utilizza la Decima Revisione della Classificazione Internazionale delle Malattie (ICD-10), in luogo della nona Revisione precedentemente in vigore (ICD-9). Tale passaggio non pregiudica tuttavia la possibilit? di una lettura integrata dei due periodi in esame, in quanto la conversione fra le due classificazioni ? stata estesamente indagata (vedere Appendice Tecnica 11.1).



    3.2. La valutazione a priori dell?evidenza epidemiologica di SENTIERI

    In SENTIERI le esposizioni ambientali estratte dai Decreti di perimetrazione dei SIN sono state classificate in: impianto chimico (C), impianto petrolchimico e/o raffineria (P&R), impianto siderurgico (S), centrale elettrica (CE), miniera e/o cava (M), area portuale (AP), amianto o altre fibre minerali (A), discarica (D), inceneritore (I). Un elemento caratterizzante di SENTIERI ? la valutazione a priori dell?evidenza epidemiologica dell?associazione causale tra le esposizioni ambientali classificate come sopra e le cause di decesso selezionate per l?analisi; tale evidenza ? stata classificata come Sufficiente per inferire la presenza di un?associazione causale, Limitata ma non sufficiente ed Inadeguata per inferire la presenza o l?assenza di un?associazione causale.



    Procedure e risultati della valutazione sono riportate in dettaglio in un Supplemento del 2010 di Epidemiologia & Prevenzione.(1)

    Il SIN Taranto ? costituito da due Comuni (Taranto e Statte) con una popolazione complessiva di 216 618 abitanti al Censimento 2001. Per la definizione dei due comuni si rinvia all?appendice tecnica. Il Decreto di perimetrazione del SIN (Decreto 10 gennaio 2000) elenca la presenza di una raffineria, un impianto siderurgico, un?area portuale e discariche di RSU con siti abusivi di rifiuti di varia provenienza, esposizioni ambientali indicate in SENTIERI come P&R, S, AP e D.



    3.3. Materiali e metodi

    L?analisi riguardante i dati di mortalit? per causa relativi alla popolazione residente nel sito di Taranto ? stata svolta seguendo l?approccio consuetamente adottato dall?Istituto Superiore di Sanit? negli studi di Epidemiologia Ambientale. Per una trattazione esaustiva si rinvia a De Santis et al., 2011.(2)

    L?analisi della mortalit? nei 44 SIN ? stata condotta per l?insieme delle 54 cause singole (o gruppi di cause) in entrambi i generi e per tutte le et? per i periodi 1995-2002 e 2003-2009. Per una selezione di cause di morte l?analisi ? stata condotta anche per le classi di et? fino a 1 anno (3 cause) e 0-14 anni (6 cause). E? stato calcolato il rapporto standardizzato di mortalit? (SMR) e il rapporto standardizzato di mortalit? corretto per un indice di deprivazione socioeconomica (SMR ID) messo a punto ad hoc.(2,3) Per la stima degli SMR ? stato utilizzato il riferimento regionale; tale scelta risulta conveniente per diversi motivi. In primo luogo la consistenza numerica dovrebbeassicurare la stabilit? dei tassi di riferimento anche per le patologie rare, a questo proposito si ricorda che al Censimento 2001 le popolazioni regionali superavano il milione di abitanti con l'eccezione di Valle D'Aosta, Molise, Basilicata e Umbria. Va inoltre sottolineato che l'utilizzo delle popolazioni regionali, invece delle popolazioni nazionali, consente di confrontare popolazioni pi? simili per quanto riguarda fattori di rischio oltre a quelli in indagine, come per esempio, quelli legati agli stili di vita, seppure passibili di un'ampia variabilit? intraregionale. Questa scelta permette inoltre di tener conto dell'eterogeneit? regionale dei tassi di mortalit? per diverse patologie. Gli SMR sono accompagnati dagli intervalli di confidenza al 90%.



    3.4. Risultati

    La Tabella 3.1 descrive, nei due periodi considerati, la mortalit? per una selezione delle principali cause di decesso; le Tabelle 3.2 e 3.3 mostrano i dati di mortalit? per le cause di morte associate con un livello di evidenza a priori di associazione causale ?Sufficiente? o ?Limitata? con le esposizioni ambientali presenti nel sito.

    Ricordiamo che per evidenza ?Limitata? si intende che il nesso causale ? credibile, ma non pu? essere escluso il ruolo di altri fattori quali la variabilit? casuale ed i fattori di confondimento; si ricorda a questo proposito che l?unica associazione caratterizzata da evidenza ?Sufficiente? nello studio SENTIERI riguarda il mesotelioma pleurico nelle popolazioni con esposizione a amianto dovuta alla presenza di miniere o di stabilimenti per le lavorazioni dirette di questo materiale.

    Le Tabelle 3.1, 3.2 e 3.3 per ogni causa di morte considerata presentano i casi osservati, i rapporti standardizzati di mortalit? (SMR) grezzi e corretti per indice di deprivazione (SMR ID). La mortalit? per le principali cause di morte nei periodi 1995-2002 e 2003-2009 (Tabella 3.1) mostra, in entrambi i periodi, in entrambi i generi, eccessi tra il 7% e il 15% per la mortalit? generale e per tutti i tumori; l?aggiustamento per deprivazione socioeconomica non modifica I risultati in modo sostanziale. La mortalit? osservata per malattie del sistema circolatorio, dell?apparato respiratorio e digerente supera quella attesa sia negli anni 1995-2002 che 2003- 2009, sia tra gli uomini che tra le donne; anche per queste cause i risultati non si modificano sostanzialmente tenendo conto dei fattori socioeconomici. La mortalit? osservata per le malattie dell?apparato genitourinario ? simile a quella attesa.

    La Tabella 3.2 mostra, nei periodi 1995-2002 e 2003-2009, i risultati per le cause di morte per le quali l?evidenza epidemiologica a priori relativa alle esposizioni ambientali del SIN di Taranto ? Limitata per inferire la presenza di un?associazione causale. Nei paragrafi seguenti si fa riferimento ai risultati al netto dell?effetto dei fattori socioeconomici.

    Tra gli uomini per il tumore del polmone ? presente un eccesso di circa il 20% nel primo periodo che viene confermato nel secondo, i corrispondenti valori nelle donne mostrano eccessi rispettivamente del 30% e 20%.
    Per il tumore della pleura gli eccessi sono, rispettivamente nei due periodi, del 193% e 167% negli uomini e nelle donne del 90% e 103%.

    La mortalit? per le malattie respiratorie ? in eccesso, in entrambi i periodi e in entrambi i generi, con eccessi, tra gli uomini rispettivamente del 7% e dell?11% e tra le donne dell?11% e 5%. Per le malattie respiratorie acute gli eccessi, rispettivamente nei due periodi, sono negli uomini del 49% e 37% e nelle donne del 38% e 14%.

    La mortalit? osservata per malattie polmonari croniche nel periodo 1995-2002 non era superiore all?attesa, n? tra gli uomini n? tra le donne; nel periodo 2003-2009 tra gli uomini ? presente un eccesso del 37%.

    L?asma non mostra eccessi di mortalit?, il numero degli osservati ? esiguo.
    La Tabella 3.3 presenta i risultati per l?insieme di uomini e donne; le malformazioni congenite, che, nel 1995-2002 mostravano una mortalit? in eccesso del 17%, nel secondo periodo mostrano un decremento. Per le condizioni morbose di origine perinatale l?eccesso era del 21% negli anni 1995- 2002 ed ? del 47% nel successivo periodo 2003-2009.
    Il numero di osservati per le malattie respiratorie acute e l?asma nella classe di et? 0-14 ? esiguo.

    Per quanto riguarda la mortalit? per cause di decesso non considerate nei precedenti paragrafi si rimanda alle Tabelle dell?Allegato 3.1. Tra gli uomini nel periodo 1995-2002 il numero di casi osservati superava l?atteso per le demenze, la malattia ipertensiva, la malattia ischemica e la cirrosi. Nel 2003-2009 si confermano gli eccessi per le demenze (23%), la malattia ipertensiva (33%), la malattia ischemica (16%) e la cirrosi epatica (47%) e sono presenti eccessi anche per il melanoma (50%), i linfomi non Hodgkin (34%) e la leucemia mieloide (35%).

    Nel periodo 1995-2002 tra le donne sono presenti incrementi per il tumore di fegato, pancreas, sistema nervoso centrale, mammella, utero, linfomi non Hodgkin e, tra le cause non tumorali per le demenze, la malattia ipertensiva, la malattia ischemica e la cirrosi epatica. Nel successivo periodo 2003-2009 si confermano gli eccessi per il tumore del fegato (64%), i linfomi non Hodgkin (44%), le demenze (27%), la malattia ipertensiva (110%), la malattia ischemica (113%) e la cirrosi epatica (31%). Si evidenzia, in questo secondo periodo, un eccesso del 31% per mieloma multiplo. Infine, per la classe di et? fino a un anno la mortalit? per tutte le cause mostra eccessi del 18% e del 22%, rispettivamente nel periodo 1995-2002 e 2003-2009.



    3.5. Considerazioni conclusive

    I risultati della mortalit? per gli uomini mostrano, in entrambi i periodi, eccessi per tutte le cause, tutti i tumori (fra questi tumore del polmone e della pleura), le demenze, le malattie del sistema circolatorio (fra queste la malattia ipertensiva e la malattia ischemica), le malattie dell?apparato respiratorio (e tra queste le malattie respiratorie acute) e le malattie dell?apparato digerente (tra queste la cirrosi epatica). Nel periodo di osservazione pi? recente, 2003-2009, si osservano eccessi per il melanoma, i linfomi non Hodgkin e la leucemia mieloide.

    Per le donne l?analisi della mortalit? mostra, in entrambi i periodi, eccessi per tutte le cause, tutti I tumori (tra questi il tumore del fegato, del polmone, della pleura e i linfomi non Hodgkin), le malattie del sistema circolatorio (fra queste la malattia ipertensiva e la malattia ischemica), le malattie dell?apparato respiratorio (e tra queste le malattie respiratorie acute) e le malattie dell?apparato digerente (tra queste la cirrosi epatica). Nel periodo pi? recente tra le donne si osserva un eccesso per mieloma multiplo.

    Eccessi in entrambi i periodi si osservano nell?analisi di uomini e donne per le condizioni morbose di origine perinatale e per la mortalit? per tutte le cause nella classe di et? fino a 1 anno. In conclusione i risultati dell?analisi di mortalit? svolta secondo la metodologia del progetto SENTIERI mostrano che sia tra gli uomini che tra le donne, in entrambi i periodi considerati, sono presenti eccessi di mortalit? per le principali cause di morte, specifiche sedi tumorali e specifiche patologie, come anche per la mortalit? infantile. Questo quadro di mortalit? documenta uno stato di salute dei residenti nel SIN di Taranto sfavorevole rispetto alla popolazione regionale, in particolare per le patologie la cui eziologia ammette fra i propri fattori di rischio accertati o sospettati le esposizioni ambientali presenti nel sito.
    La coerenza delle osservazioni in periodi successivi e in entrambi i generi, come anche la rilevazione di eccessi nel periodo pi? recente dell?analisi, suggeriscono la necessit? di una sistema di osservazione permanente dello stato di salute dei residenti attraverso l?analisi di dati correnti di mortalit?



    3.6. Bibliografia

    1. Pirastu R, Ancona C, Iavarone I, Mitis F, Zona A, Comba P. SENTIERI - Studio Epidemiologico Nazionale dei Territori e degli Insediamenti Esposti a Rischio da Inquinamento: valutazione della evidenza epidemiologica EpidemiolPrev 2010; 34 (Suppl 3): 1-96.
    2. De Santis M, Pasetto R, Minelli G, Conti S. Materiali e metodi dell?analisi della mortalit? nel Progetto SENTIERI in Pirastu R, Iavarone I, Pasetto R, Zona A, Comba P & Gruppo di Lavoro SENTIERI. SENTIERI Studio Epidemiologico Nazionale dei Territori e degli Insediamenti Esposti a Rischio da Inquinamento: Risultati. EpidemiolPrev 2011;35 (Suppl 4):24-28.
    3. Pasetto R, Caranci N, Pirastu R. L?indice di deprivazione negli studi di piccola area su ambiente e salute. EpidemiolPrev 2011;35 (Suppl 4):174-180.



    (?)



    -
    ------

  • #2
    Re: Ambiente e salute a Taranto: evidenze disponibili e indicazioni di sanit? pubblica (Min. Salute, 22 ottobre 2012, adattato)

    [Fonte: Ministero della Salute, documento PDF completo: (LINK). Porzione di testo estratto ed adattato.]

    (...)



    10. Considerazioni conclusive

    Pietro Comba1, Susanna Conti2, Ivano Iavarone1, Giovanni Marsili1, Loredana Musmeci1, Roberta Pirastu3; 1 Dipartimento Ambiente e Connessa Prevenzione Primaria dell?Istituto Superiore di Sanit? (ISS), 2 Ufficio di Statistica dell?ISS, Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute, 3 Dipartimento di Biologia e Biotecnologie Charles Darwin, Sapienza Universit? di Roma



    Sulla base di quanto esposto, appare opportuno formulare alcune considerazioni conclusive.

    Il quadro della mortalit? delle persone residenti nel Sito di Interesse Nazionale (SIN) di Taranto che emerge dalle analisi riportate in questa relazione ? critico.

    I risultati dell?analisi di mortalit? svolta secondo la metodologia del progetto SENTIERI mostrano che sia tra gli uomini che tra le donne, in entrambi i periodi considerati (1995-2002, 2003-2009), sono presenti eccessi di mortalit? per le principali cause di morte, specifiche sedi tumorali e specifiche patologie, come anche per la mortalit? infantile. Questo quadro di mortalit? documenta uno stato di salute dei residenti nel SIN di Taranto sfavorevole rispetto alla popolazione regionale, in particolare per le patologie la cui eziologia ammette fra i propri fattori di rischio accertati o sospettati le esposizioni ambientali presenti nel sito.

    Nel nostro Paese ? in atto ormai da varie decadi una complessiva diminuzione della mortalit?, che si riflette nel noto e descritto fenomeno dell?aumento dell?attesa di vita e ci? si riverbera anche sulla popolazione residente nel SIN di Taranto. L'andamento dei tassi standardizzati di mortalit? nel SIN di Taranto nel periodo 1980-2008 mostra una diminuzione della mortalit? generale e per importanti cause, ma il loro confronto con i corrispondenti tassi di mortalit? standardizzati regionali e nazionali evidenzia che in questa area il quadro della mortalit? rimane sempre critico.

    Infatti, nel SIN di Taranto si osservano tassi di mortalit? significativamente superiori alla mediaregionale per la quasi totalit? del periodo e delle cause esaminate; in entrambi i generi, inoltre, I tassi sono superiori anche alla media nazionale, per ampi periodi e per cause molto rilevanti, in particolare tra gli uomini. Merita particolare attenzione il fatto che i livelli di mortalit? maschile del SIN di Taranto si siano mantenuti nell?intero arco temporale considerato sempre significativamente superiori non solo a quelli pugliesi, ma anche a quelli italiani, per importanti patologie quali il tumore del polmone e le malattie del sistema respiratorio nel loro complesso e croniche in particolare. Anche tra le donne si osservano segnali di criticit?, quali un marcato aumento nel trentennio della mortalit? per tumori polmonari e, a partire dalla fine degli anni 90, valori significativamente pi? elevati rispetto alla media nazionale della mortalit? per malattie ischemiche del cuore.

    Anche la mortalit? infantile presenta valori pi? elevati nel SIN di Taranto che in Puglia ed in Italia, seppure senza raggiungere la significativit? statistica.

    L'esame dell'incidenza dei tumori nel biennio 2006-2007 nel SIN di Taranto mostra, rispetto al resto della provincia, eccessi per tutti i tumori, tumore maligno del polmone e linfoma non Hodgkin sia tra gli uomini che tra le donne. Inoltre si registra tra gli uomini un eccesso per il mesotelioma e tra le donne per il tumore della mammella. Per la maggior parte delle sedi l?eccesso, seppur non sempre statisticamente significativo, ? presente anche quando si utilizzano per il confronto i tassi Sud e Isole.

    Come dimostrato da Mataloni et al (2012), anche dopo avere considerato i determinanti sociali, I residenti nei quartieri di Tamburi, Borgo, Paolo VI e nel comune di Statte hanno mostrato una mortalit? pi? elevata rispetto al riferimento. Nei quartieri Paolo VI e Tamburi si osserva un incremento, in entrambi i generi, per tutti i tumori e le malattie cardiovascolari. Per le malattie respiratorie il rischio ? incrementato nel quartiere Paolo VI (uomini); nello stesso quartiere, in entrambi i generi, si osserva un aumento per le malattie dell?apparato digerente. Il quadro che ? emerso dall?analisi della mortalit? ? sostanzialmente confermato dall?analisi dei ricoveri. L?analisi dei dati ambientali suggerisce che i microinquinanti organici presenti nel PM10 costituiscono i principali fattori di rischio per la salute attribuibili all?attivit? dello stabilimento siderurgico. La molteplicit? delle sorgenti di emissioni e le propriet? chimico-fisiche e tossicologiche di detti composti inducono impatti diversi sulla salute pubblica. Idrocarburi policiclici aromatici (IPA) e benzo(a)Pirene (B(a)P), provenienti da emissioni diffuse, impattano prevalentemente nel quartiere Tamburi.

    Diossine (PCDD e PCDF) e policlorobifenili (PCB), sebbene la loro concentrazione non evidenzi per il quartiere Tamburi rischi pi? alti di una generica area urbana, necessitano di essere controllati. La loro origine da emissioni convogliate suggerisce di prestare particolare attenzione agli impatti in aree pi? lontane dallo stabilimento.

    I risultati dell?indagine di biomonitoraggio condotta tra gli allevatori della provincia di Taranto evidenziano che la concentrazione ematica di diossine e policlorobifenili decresce all?aumentare della distanza delle masserie dal polo industriale. Per quanto riguarda i livelli ematici dei metalli, non sono emersi fattori in grado di spiegare la variabilit? dei valori osservati, anche se i livelli di alcuni elementi quali manganese, arsenico, cadmio e piombo si posizionano nella parte medio-alta della distribuzione osservata nella popolazione italiana di riferimento. Occorre sottolineare che I risultati di questa indagine, dato il carattere esplorativo e la bassa potenza statistica dovuta alla modesta numerosit? del campione, vanno considerati nel loro complesso soltanto come suggestivi di alcune ipotesi che devono essere approfondite e vagliate in studi di adeguati disegno e dimensioni. Nel complesso, lo studio suggerisce la necessit? di condurre un?approfondita caratterizzazione dell?esposizione degli allevatori, e degli abitanti di Taranto pi? in generale, agli inquinanti persistenti quali metalli e composti organoclorurati, anche in termini di analisi delle matrici ambientali e degli alimenti prodotti e consumati in loco.

    Appare in questo quadro prioritario un intervento di risanamento ambientale teso a ridurre i livelli di esposizione a polveri di origine industriale, con particolare riferimento ai quartieri di Tamburi, Borgo, Paolo VI e al comune di Statte. Premesso infatti che la procedura di AIA attualmente in corso ha la finalit? di ridurre l?emissione dei contaminanti e che questa azione ? comunque positiva in termini di mitigazione dei rischi per la salute, si ritiene che eventuali iniziative integrative adottate dalle autorit? sanitarie dovrebbero incidere sulla riduzione dell?esposizione umana. A tal fine, si segnala che la cokeria ? la sorgente di emissione diffusa pi? rilevante di idrocarburi policiclici aromatici e che la sua collocazione in prossimit? dell?area urbanizzata necessita di un?attenta valutazione. Ogni intervento di mitigazione dei rischi, previe opportune verifiche degli organismi competenti, dovr? essere accompagnato da un adeguato piano di monitoraggio ambientale e sanitario (con riferimento a quest'ultimo si rinvia alla proposta di protocollo redatta dagli scriventi e inviata in data 5 ottobre 2012 all'OMS per commenti, riportata per esteso nel Capitolo 9).

    Accanto all'intervento di abbattimento delle concentrazioni del particolato atmosferico, si rendono necessari a Taranto interventi preventivi relativi ai rischi per la salute connessi all'inquinamento dell'acqua e delle catene alimentari; anche questi dovrebbero essere accompagnati da un sistematico programma di monitoraggio ambientale, biologico e sanitario.

    Gli interventi di prevenzione dovranno concentrarsi prioritariamente sulle fasce di popolazione pi? vulnerabili e suscettibili, in particolare l'infanzia, anche con interventi di sorveglianza sanitaria mirata, ove appropriati.
    Le patologie oncologiche, circolatorie e respiratorie che mostrano eccessi nei quartieri di Taranto pi? compromessi sul piano della qualit? ambientale, hanno un'eziologia multifattoriale, ed un'efficace strategia di contrasto deve prevedere, oltre al risanamento ambientale gi? menzionato, tutti gli altri interventi preventivi di provata efficacia quali la cessazione del fumo, l'educazione alimentare, la riduzione del rischio cardiovascolare e la conduzione di screening per I tumori della mammella e del collo dell'utero.

    Tutte queste azioni dovranno essere oggetto di processi di comunicazione, obiettiva e trasparente, al fine di stabilire un clima di fiducia fra cittadini e istituzioni, e soprattutto di non lasciare abbandonata a se stessa una popolazione provata, oltre che da un ambiente insalubre, anche da una grave crisi economica e occupazionale; le ripercussioni in termini di salute di ognuno di questi fattori, e della loro interazione, devono essere individuate e contrastate in modo incisivo.

    (?)



    -
    -----

    Comment

    Working...
    X