Ho scoperto oggi che esisteva un sistema rapido di rilevamento della mortalità in Italia, basato su rapporti provenienti dalle principali città italiane, con lo scopo di documentare l' andamento della mortalità in Italia in tempo reale, senza dover aspettare anni per avere i resoconti dell' Istat.
Leggiamo la pagina di presentazione
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La mortalità è il più solido degli indicatori epidemiologici ed è particolarmente appropriato per studiare le più gravi conseguenze sulla salute di eventi particolari, come possono essere i periodi particolarmente caldi o freddi o le epidemie influenzali, con particolare riferimento agli organismi deboli, quali quelli delle persone anziane, ma anche dei bambini.
Per disporre in modo tempestivo di dati di mortalità su cui ragionare a fini di sanità pubblica, l'Ufficio di statistica dell'Istituto superiore di sanità, in collaborazione con il Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ccm) del ministero della Salute, ha avviato una sorveglianza epidemiologica rapida sulla mortalità nelle 21 città capoluogo di Regione/Provincia Autonoma. Una sorveglianza che raccoglie attivamente i record individuali anonimi delle persone decedute in tutti i mesi dell'anno.
Le città considerate sono:
* per il Nord-ovest: Torino, Aosta, Genova e Milano
* per il Nord-est: Trento, Bolzano, Trieste, Venezia e Bologna
* per il Centro: Firenze, Perugia, Ancona e Roma
* per il Sud-Isole: L'Aquila, Campobasso, Napoli, Potenza, Bari, Catanzaro, Palermo e Cagliari
Tra queste, vi sono tutte le città che nel nostro Paese superano mezzo milione di abitanti.
L'impianto dello studio è basato sull'esperienza compiuta dall'Ufficio di statistica dell'Iss nel condurre indagini analoghe (mortalità estiva 2003 e 2004; mortalità nel periodo invernale legata all'epidemia influenzale dell'inverno 2004-2005) e si avvale della proficua collaborazione delle anagrafi comunali, che hanno sempre mostrato grande disponibilità.
Per disporre di dati in modo tempestivo ma che siano consolidati, lo schema di indagine prevede che entro il 10 di ogni mese debbano essere inviati i dati della mortalità osservata nel mese precedente. Poiché le informazioni sulle specifiche cause di mortalità sono disponibili in tempi assai più lunghi, quella che viene monitorata e descritta è la mortalità generale, considerata un primo forte indicatore di eventuali situazioni critiche, da analizzare con indagini approfondite.
I decessi osservati tra le persone residenti in ciascun mese vengono posti a confronto con quelli attesi sulla base di quanto è successo nello stesso mese del quinquennio precedente, calcolando un “rate ratio” o “rapporto di mortalità” ed il relativo intervallo di confidenza al 95%.
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Responsabile del servizio è la dottoressa Susanna Conti, dell' ISS.
Il monitoraggio è iniziato ad Ottobre 2005 e si è protratto senza interruzioni fino ad Aprile del 2009.
Le tabelle, a cui si può accedere tramite apposito link, riportano i dati della mortalità sia per tutte le classi di età sia delle persone con più di 65 anni,suddivisi per ogni singola città.
Si tratta di un' attività di grande utilità, che permette di analizzare i livelli di mortalità in tempi brevi e monitorare così periodi gravati da alta mortalità, come quelli caratterizzati da ondate di caldo o da epidemie influenzali più severe.
Stranamente si è interrotto ad Aprile del 2009, quando andava profilandosi la minaccia legata all' emergere del nuovo virus pandemico H1N1.
Viene da chiedersi il perchè di questa interruzione, proprio alle soglie del periodo che avrebbe reso di particolare interesse l' avere a disposizione tali dati.
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La mortalità è il più solido degli indicatori epidemiologici ed è particolarmente appropriato per studiare le più gravi conseguenze sulla salute di eventi particolari, come possono essere i periodi particolarmente caldi o freddi o le epidemie influenzali, con particolare riferimento agli organismi deboli, quali quelli delle persone anziane, ma anche dei bambini.
Per disporre in modo tempestivo di dati di mortalità su cui ragionare a fini di sanità pubblica, l'Ufficio di statistica dell'Istituto superiore di sanità, in collaborazione con il Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ccm) del ministero della Salute, ha avviato una sorveglianza epidemiologica rapida sulla mortalità nelle 21 città capoluogo di Regione/Provincia Autonoma. Una sorveglianza che raccoglie attivamente i record individuali anonimi delle persone decedute in tutti i mesi dell'anno.
Le città considerate sono:
* per il Nord-ovest: Torino, Aosta, Genova e Milano
* per il Nord-est: Trento, Bolzano, Trieste, Venezia e Bologna
* per il Centro: Firenze, Perugia, Ancona e Roma
* per il Sud-Isole: L'Aquila, Campobasso, Napoli, Potenza, Bari, Catanzaro, Palermo e Cagliari
Tra queste, vi sono tutte le città che nel nostro Paese superano mezzo milione di abitanti.
L'impianto dello studio è basato sull'esperienza compiuta dall'Ufficio di statistica dell'Iss nel condurre indagini analoghe (mortalità estiva 2003 e 2004; mortalità nel periodo invernale legata all'epidemia influenzale dell'inverno 2004-2005) e si avvale della proficua collaborazione delle anagrafi comunali, che hanno sempre mostrato grande disponibilità.
Per disporre di dati in modo tempestivo ma che siano consolidati, lo schema di indagine prevede che entro il 10 di ogni mese debbano essere inviati i dati della mortalità osservata nel mese precedente. Poiché le informazioni sulle specifiche cause di mortalità sono disponibili in tempi assai più lunghi, quella che viene monitorata e descritta è la mortalità generale, considerata un primo forte indicatore di eventuali situazioni critiche, da analizzare con indagini approfondite.
I decessi osservati tra le persone residenti in ciascun mese vengono posti a confronto con quelli attesi sulla base di quanto è successo nello stesso mese del quinquennio precedente, calcolando un “rate ratio” o “rapporto di mortalità” ed il relativo intervallo di confidenza al 95%.
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Responsabile del servizio è la dottoressa Susanna Conti, dell' ISS.
Il monitoraggio è iniziato ad Ottobre 2005 e si è protratto senza interruzioni fino ad Aprile del 2009.
Le tabelle, a cui si può accedere tramite apposito link, riportano i dati della mortalità sia per tutte le classi di età sia delle persone con più di 65 anni,suddivisi per ogni singola città.
Si tratta di un' attività di grande utilità, che permette di analizzare i livelli di mortalità in tempi brevi e monitorare così periodi gravati da alta mortalità, come quelli caratterizzati da ondate di caldo o da epidemie influenzali più severe.
Stranamente si è interrotto ad Aprile del 2009, quando andava profilandosi la minaccia legata all' emergere del nuovo virus pandemico H1N1.
Viene da chiedersi il perchè di questa interruzione, proprio alle soglie del periodo che avrebbe reso di particolare interesse l' avere a disposizione tali dati.
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